Viktor Vasilievskij e Sandro Teti ritrovano nostri compatrioti dispersi in Russia

Armir (foto Wikipedia)

Viktor Vasilevskij, presidente della Fondazione Nasledie, in collaborazione con Sandro Teti, editore italiano, da sempre attivo nello spazio postsovietico, hanno portato alla luce i resti di sette nostri compatrioti, dispersi durante la Campagna di Russia.I due collaborano con la Società russa di storia militare e la ricerca è iniziata dopo che Vasilevsky informò Teti che un anziano che viveva vicino alla località di Millerovo ( Ми́ллерово)- città della Russia europea meridionale, nell’oblast’ di Rostov, 218 km a nord del capoluogo Rostov sul Don sulle rive del fiume Glubokaja – gli aveva detto che, da bambino, la notte di Natale del 1942, aveva visto sepolti sedici corpi di artiglieri italiani dell’artiglieria antiaerea che proteggeva l’ aeroporto militare. Vasilevsky e Teti hanno deciso di dividersi i compiti: in Russia riesumare i corpi e, in Italia, cercare tutte le informazioni possibili sui resti degli italiani per identificarli, dare loro una degna sepoltura e organizzare un’iniziativa sulla loro sorte e su quella delle centinaia di migliaia di dispersi e reduci. L’opera è stata ostacolata dalla mancanza della matricole di riconoscimento, dal COVID e dallo  scoppio della guerra in Ucraina . I  particolari in questo ottimo servizio di Matteo Carnieletto.

https://www.ilgiornale.it/news/storia/ritrovati-caduti-russia-2121845.html

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Esperto in relazioni internazionali. Giornalista della European News Agency (Germania), corrispondente da Roma.