Scontro a fuoco tra Armenia ed Azerbaigian il 5 marzo 2023

È di almeno cinque vittime il bilancio di uno scontro a fuoco fra esercito azero e agenti della polizia armena, avvenuto il 5 marzo 2023. A innescare la sparatoria il fermo di un veicolo della polizia armena da parte dell’esercito di Baku, lungo una strada contesa dai due fronti sul corridoio di Lachin, da oltre 80 giorni bloccato dagli azeri. Secondo il governo di Baku a bordo del veicolo vi erano armi, accuse definite “assurde” da Erevan.

Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione sulla provocazione commessa dall’Armenia nei territori dell’Azerbaigian, dove sono temporaneamente dispiegate le forze di pace russe.

“Come riportato dal Ministero della Difesa della Repubblica dell’Azerbaigian, secondo le informazioni operative ricevute, la parte armena, contrariamente a quanto previsto dalla dichiarazione trilaterale del 10 novembre 2020, ha continuato a trasportare armi e munizioni, personale e mine verso i territori dell’Azerbaigian, dove sono temporaneamente schierate le forze di pace russe, utilizzando la strada sterrata Khankendi-Khalfali-Turshsu.

L’Armenia non ha interrotto le sue provocazioni anche dopo la seconda guerra del Karabakh, che ha posto fine all’occupazione trentennale dei territori azeri, non ha ritirato completamente le forze armate armene dai territori dell’Azerbaigian, ha continuato a trasportare armi, munizioni, così come le mine prodotte in Armenia nel 2021 nel territorio dell’Azerbaigian. Durante la visita dei rappresentanti dell’Osservatorio congiunto turco-russo nella regione si sono scoperti anche campi minati.

Al fine di verificare e chiarire le informazioni ricevute sul trasporto di armi e munizioni, personale e mine su strade secondarie, alternative alla strada Lachin, il 5 marzo è stata inviata sul territorio un’unità operativa delle Forze armate azere ispezionare i veicoli che trasportano armi, munizioni, personale e mine dall’Armenia a Khankendi. La parte avversaria ha aperto il fuoco e ci sono state vittime e feriti tra il personale delle forze armate azere. Il lato opposto è stato soppresso dal fuoco di rappresaglia delle forze armate azere.

Tali atti di aggressione e provocazione dimostrano che l’Armenia non ha abbandonato la sua politica di occupazione nei confronti dell’Azerbaigian, che le dichiarazioni dell’Armenia sull’agenda di pace non sono altro che ipocrisia e che l’Armenia non è interessata a stabilire la pace e la sicurezza nella regione. Queste azioni dimostrano ancora una volta la necessità di applicare il regime di controllo delle frontiere tra l’Azerbaigian e l’Armenia.

Al fine di prevenire tali provocazioni militari, la parte azera chiede l’attuazione della dichiarazione trilaterale, la cessazione del trasporto illegale di armi e munizioni, personale e mine dall’Armenia, nonché l’immediato ritiro delle forze armate armene dai territori dell’Azerbaigian. Ogni responsabilità per l’aggravarsi della situazione nella regione ricade sulla parte armena”, ha affermato il ministero.

Secondo l’ AZERTAC – Azerbaijan State News Agency oggi, 6 marzo 2023, i veicoli delle forze di pace russe hanno attraversato liberamente l’area di protesta pacifica sulla strada Lachin-Khankendi.

Gli eco-attivisti non hanno ostacolato il passaggio di 13 veicoli di rifornimento e 2 autovetture delle forze di pace russe in movimento da Lachin verso Khankendi, nonché un veicolo di rifornimento verso Lachin.

Ciò dimostra ancora una volta che le accuse di blocco della strada Khankendi-Lachin da parte dei manifestanti non sarebbero altro che attività di disinformazione e che i manifestanti assicurano la libera circolazione dei veicoli utilizzati per scopi umanitari.

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Esperto in relazioni internazionali. Giornalista della European News Agency (Germania), corrispondente da Roma.