Varata nella Repubblica Popolare Cinese la nuova legge sulla crittografia

Il 26 ottobre, il Congresso Nazionale del Popolo cinese ha approvato la legge sulla crittografia, due anni dopo la pubblicazione di una bozza iniziale nell’aprile 2017. Data l’importanza della crittografia nella sicurezza informatica , tale legge, che entrerà in vigore il giorno di Capodanno del 2020, porterà cambiamenti radicali alle normative esistenti, con implicazioni sia in termini di sicurezza che commerciali. Lo scopo dichiarato della Legge è il seguente: 1) regolare l’applicazione e la gestione della crittografia; 2) facilitare lo sviluppo del settore della crittografia; 3) proteggere la sicurezza delle reti e delle informazioni; 4) salvaguardare la sicurezza nazionale e l’interesse pubblico; 5) proteggere i diritti legali dei cittadini, delle persone giuridiche e di altre organizzazioni (articolo 1). Con la parola “Crittografia” in questa legge ci si riferisce a “tecnologie, prodotti e servizi che applicano trasformazioni specifiche alle informazioni per effettuarne la protezione crittografica e l’autenticazione di sicurezza”. In altre parole, la legge si occupa solo della crittografia, non della decrittografia. La Legge sottolinea la leadership del Partito Comunista Cinese nel lavoro crittografico, che è delegato alla Amministrazione Statale per la Crittografia . La ASC è una singola organizzazione che presenta due denominazioni. Quando comunica con entità esterne al Partito, essa si presenta come ASC. Tuttavia, la sua designazione nell’ambito del Partito è Ufficio del Gruppo guida centrale sulla crittografia. Il superiore immediato della ASC non è il Consiglio di Stato, ma l’Ufficio Generale del Comitato Centrale del Partito.

Carlo Marino #carlomarinoeuropeannewsagency

Esperto in relazioni internazionali. Giornalista della European News Agency (Germania), corrispondente da Roma.