Cooperazione per costruire un mondo più inclusivo

Il XXVII Eurasian Economic Summit, che si è concluso giovedì presso il Centro Culturale e Finanziario della Turchia, in Istanbul, ha evidenziato il crescente ruolo della Repubblica Popolare Cinese nella ricostruzione di scenari mondiali migliori rispetto a quello attuale, in una realtà dove eventi imprevisti, naturali, economici, sociali e politici si verificano simultaneamente o in tempi diversi degenerando occasionalmente, in crisi regionali o globali e dove la ricerca della stabilità richiede la cooperazione tra i paesi.

Anche se il cambiamento climatico e il riscaldamento globale suonano come campanelli d’allarme per il mondo, l’incapacità di affrontare tempestivamente tali problemi può creare trappole di crisi, come la carenza di cibo, di acqua, di minerali e materie prime, nonché difficoltà nel fornire energia ininterrotta e sostenibile fatto che comporta, conseguentemente, elevata inflazione o stagnazione dell’economia. Discussioni su come spezzare il ciclo della povertà, superare la trappola del reddito medio e garantire il benessere economico e sociale per ogni paese e individuo sono state tra le tematiche delle sessioni del XXVII Vertice Economico Eurasiatico.

Il secondo decennio del 21° secolo ha avuto in primo piano nell’agenda globale le ripercussioni economiche, sociali e politiche causate dalla pandemia di Covid-19. Le minacce che affliggono l’economia, la democrazia e il sistema legale sottolineano la necessità di ricercare soluzioni efficaci per la gestione delle crisi.

La tecnologia ha avuto un impatto significativo sulla gestione delle pandemie e delle crisi sanitarie pubbliche. E, a tale proposito, durante il Summit si è onorato il contributo dei medici turchi Uğur Şahin e Özlem Türeci, che hanno messo a punto i vaccini necessari nella lotta contro la pandemia al servizio dell’umanità.

Nel momento in cui si assiste ai molteplici effetti negativi della guerra Russo-Ucraina in vari settori, in particolare in quello della sicurezza alimentare ed energetica, altri conflitti sono in corso tutti contemporaneamente: in Siria, nel Caucaso, in Africa, tensioni nello stretto di Taiwan in Asia, il terrorismo in Libano e Iraq, la tragedia in Palestina e in Afghanistan. Tali eventi stanno contribuendo ad approfondire la polarizzazione nel mondo e stanno offrendo nuove opportunità di mercato per i paesi, grandi e piccoli, nel settore della difesa.

Un’altra conseguenza delle guerra e dei conflitti è la crisi dei rifugiati e anche  questa è stata oggetto del XXVII Vertice Economico Eurasiatico, mentre un altro focus del Summit si è incentrato su come trovare soluzioni alle crisi umanitarie in corso e su come sia possibile contribuire alla costruzione di una  “pace sostenibile” nel mondo, arrestando l’erosione della fiducia e ricostruendola sulla scena internazionale.
In che modo il mondo possa superare le affermazioni – diventate slogan – di “Fine della storia” di Fukuyama, de “La grande scacchiera” di Brzezinski e dello “Scontro di civiltà” di Samuel Huntington sono state altre tematiche all’ordine del giorno del XXVII Vertice Economico Eurasiatico.

CarloMarino 

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Esperto in relazioni internazionali. Giornalista della European News Agency (Germania), corrispondente da Roma.