Un articolo del South China Morning Post sul nuovo volto dell’intelligence cinese

Con il titolo “Why China’s top spy agency is stepping out of the shadows” il giornalista della testata South China Morning Post, Wang Xiangwei ha scritto un articolo sul Ministero della Sicurezza dello Stato, da sempre una presenza segreta, ma che ora è sui social media e sta lavorando per crearsi un’immagine pubblica di più alto profilo.

Secondo l’opinionista, il Ministero ha tutte le ragioni per espandere la sua portata pubblica, ma deve essere più consapevole del potenziale impatto delle sue riflessioni quotidiane su questioni politiche ed economiche. Il Ministero per la Sicurezza di Stato, la principale agenzia di spionaggio cinese, era una delle organizzazioni più segrete del paese. Per decenni, la targa con il nome esposta all’ingresso di un complesso circondato da alte mura nei pressi di piazza Tiananmen, nel centro di Pechino, era l’unico segno pubblico della sua esistenza, mentre il suo vero quartier generale era situato altrove.

Subito dopo che il presidente Xi Jinping è salito al potere alla fine del 2012  iniziando a dare importanza alla sicurezza nazionale, proprio in quel momento il Ministero per la Sicurezza dello Stato – che svolge ruoli più o meno equivalenti a quelli del Federal Bureau of Investigation e della Central Intelligence Agency – ha iniziato a uscire alla luce.

#eurasiaticanews

al link l’articolo de SCMP:

https://www.scmp.com/comment/opinion/article/3250701/why-chinas-top-spy-agency-stepping-out-shadows

Esperto in relazioni internazionali. Giornalista della European News Agency (Germania), corrispondente da Roma.